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Passano i referendum

La festa dei promotori dei quattro referendum

Il quorum c’è. Bando alle scaramanzie e alle superstizioni dei promotori. La soglia del 50 per cento + 1 è stata raggiunta e abbondantemente superata. Su tutti e quattro i quesiti su cui gli italiani sono stati chiamati ad esprimersi.

Oltre il 57 per cento degli elettori hanno detto quattro volte sì (non c’è ancora il dato definitivo). Sì per destrutturare la presenza e i guadagni dei privati nella gestione dei servizi pubblici locali (in primis: l’acqua). Sì per rifiutare il ritorno dell’Italia all’energia nucleare. Sì, infine, per abrogare la legge sul legittimo impedimento voluta dal Presidente del consiglio.

La notizia del raggiungimento del quorum, e della conseguente vittoria dei sì, è arrivata anche all’orecchio di Silvio Berlusconi. Che ha commentato con un laconico «addio al nucleare», tralasciando di esprimersi sul legittimo impedimento che, secondo molti, era il suo vero cruccio.

L’opposizione festeggia. E se i Verdi (toh, chi si rivede!) stappano bottiglie di spumante e mangiano torte con su scritto “Grazie Italia”, il Pd, sull’onda dell’entusiasmo, chiede al governo di andare a casa. Il governo si dimetterà, come vogliono i dirigenti democratici? Per ora non è dato saperlo. Certo è che i risultati della consultazione referendaria, al di là di come la si pensi e di come si è votato, sono un segnale che, assieme ad altri (le recenti elezioni amministrative, per esempio), va registrato e interpretato nel medio-lungo periodo.

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Il quorum è vicino

Ci siamo. Chiusi i seggi per i referendum (4 i questiti: due sull’acqua, poi energia nucleare e legittimo impedimento), cominciano ad arrivare i primi risultati dal Ministero dell’Interno. Sembra che le cose per i comitati promotori si stiano mettendo per il meglio. Scontata la vittoria del sì, la partita si gioca tutta sul quorum. A quanto pare la soglia del 50 per cento + 1 è stata raggiunta su tutti e quattro i quesiti.

Le notizie che arrivano dal Viminale parlano di un’affluenza alle urne di oltre il 57 per cento. Il dato, ovviamente, è ancora parziale. E la sensazione è che si possa presto sfiorare il 60 per cento. I referendari cominciano a sorridere. Ma senza farlo sapere. Non si sa mai. La scaramanzia è d’obbligo. Soprattutto in questi casi. Meglio aspettare.

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